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Con la start up RX Home radiografie ed ecografie direttamente in salotto

Solo un paio di mesi fa, nessuno avrebbe potuto prevedere gli effetti drammatici del COVID-19 sulla società. Dal punto di vista sanitario, il lockdown (parziale o totale) delle strutture mediche ha sicuramente inciso in molti casi nella possibilità di una diagnosi tempestiva di possibili problematiche.

E’ questo uno dei motivi che ha portato alla ribalta l’importanza della telemedicina e di servizi sanitari a domicilio affinché ogni cittadino possa avere accesso ai servizi sanitari in modo semplice, tempestivo e ad un costo equo.

In Italia, le aziende in grado di fornire servizi di questo tipo sono ancora molto limitate, a inizio 2020 il settore registrava solo una piccola crescita con un’innovazione marginale rispetto alle strutture tradizionali.

L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto e tuttora in corso, anche se con minore gravità, costringerà a rivedere completamente il modello sanitario centralizzato a favore di modelli che garantiscano la continuità assistenziale e in tale ambito sicuramente uno dei settori destinato alla crescita sarà proprio quello della telemedicina e servizi sanitari a domicilio.

Qualche segnale di cambiamento è arrivato in modo molto frammentato, da strutture pubbliche o private e tra i progetti di nuovo avvio un esempio è quello di RX Home, una startup innovativa a vocazione sociale che nasce con l’obiettivo di offrire un servizio di radiologia domiciliare e di telemedicina per il cittadino. La diagnostica per immagini al domicilio prevede l’esecuzione di esami radiografici ed ecografici direttamente a casa dei pazienti considerando quindi sia pazienti non affetti da Covid-19 sia quelli positivi al virus.

La start up presenta molte chance di sviluppo e di affermazione sul mercato in quanto ha appena concluso, con risultati positivi e incoraggianti, una campagna di raccolta capitale sulla piattaforma “Crowfundme”, dove rispetto all’obiettivo iniziale di 60 mila euro è riuscita a raccogliere investimenti per circa 200.000 €.

Il capitale raccolto sarà impegnato al potenziamento delle attività di ricerca e di sviluppo, al potenziamento dei macchinari, all’espansione della presenza sul territorio nazionale anche sotto forma di franchising. 

Come funzionano i servizi di RX Home?

Una volta ottenuta la prescrizione dal proprio medico, si può contattare RX Home telefonicamente o compilando un form online. Verrà fissato un appuntamento con il tecnico che una volta giunto presso l’abitazione del paziente oppure la casa di cura eseguirà l’esame in circa 15 minuti, inviandolo in tempo reale al radiologo. A sua volta il radiologo referterà l’esame e inoltrerà il referto e immagini al medico curante o allo specialista.

I punti di forza della start-up RX home:

La start-up dispone di competenze tecnologiche di Machine Learning e Intelligenza Artificiale. Queste tecnologie saranno utilizzate allo scopo di:

  • gestire gli appuntamenti in cui verranno suggeriti ai pazienti date e orari sulla base del calendario dei TSRM (Tecnico Sanitario di Radiologia Medica);
  • supportare il radiologo nella refertazione in telemedicina;
  • gestire la refertazione in Cloud in modo da permettere al radiologo di visionare le immagini su qualunque dispositivo, sia mobile che desktop, e permettere al paziente e al medico di ricevere un link per la visualizzazione del referto e delle immagini

Potenzialità del mercato

RX Home stima che il numero potenziale di radiografie domiciliari ammonti a 28 milioni all’anno (di cui 615.000 solo in Abruzzo). La start up prevede di raggiungere una quota di mercato nella regione di partenza (Abruzzo) dello 0,82% alla fine del terzo anno di attività e del 1,28% alla fine del quinto anno.

I numeri indicati sono senz’altro interessanti, sicuramente si tratta di un settore in cui si svilupperanno nuove forme di business considerando che la diffusione della telemedicina non sarà influenzata solo dalla necessità di rendere più efficace l’attuale sistema sanitario, ma anche dalla necessità di sopperire a fabbisogni crescenti dovuti all’invecchiamento della popolazione italiana; basti ricordare che già oggi l’Italia ha la popolazione più vecchia d’ Europa con il 22,8% del totale che ha più di 65 anni a fronte del 20,3% dell’UE. 

Per ulteriori info: www.rxhome.it

 

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Redazione

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